Le emissioni globali di biossido di carbonio arriveranno probabilmente a 36 miliardi di tonnellate nel 2013, secondo una nuova ricerca della University dell’Anglia orientale nel Regno Unito. Si tratta di un piccolo aumento rispetto al 2012 – circa ile 2,1 % – ma corrisponde al 61% rispetto ai livelli del 1990, anno di riferimento del Protocollo di Kyoto. Il Protocollo di Kyoto è stato approvato dalla maggior parte delle nazioni preoccupate di ridurre le emissioni di anidride carbonica e contenere il riscaldamento entro una media globale di 2°C. Quindi il bilancio 2013 non è stato un grande successo. “Bisogna ridurre le emissioni in maniera rapida e drastica se vogliamo veramente limitare il cambiamento climatico globale al di sotto dei 2°C. Ulteriori emissioni causano un ulteriore riscaldamento“ afferma Corinne Le Quéré del Tyndall Centro Universitario per i Cambiamenti Climatici che ha recentemente lanciato il Global Carbon Atlas, una piattaforma online che identifica i maggiori responsabili delle emissioni di carbonio . “Tutti possono analizzare le proprie emissioni e confrontarle con quelle degli altri paesi”, ha aggiunto Le Quéré. La Cina è il più grande emettitore, con il 23 %sulle emisisoni totali, seguita dagli Stati Uniti con il 14%, dall’Unione europea con il 10% e dall’India con il 6 %. Le emissioni pro capite pero’ offrono un’altra prospettiva: i Cinesi e gli EUropei emettono tutti 7 tonnellate pro capite (dato 2012). Gli Stati Uniti rimangono il più grande emettitore con 16 tonnellate pro capite; in India a confronto, si hanno solo 1,8 tonnellate/pro capite. Il carbone rimane la principale fonte di biossido di carbonio con il 43 %, 33 % per il petrolio, il gas con il 18 % , il cemento con il 6.3 %. Dal 1870 gli esseri umani hanno rilasciato 2.105 miliardi di tonnellate di anidride carbonica in atmosfera – il 70% da combustibili fossili e il 30% dall’abbattimento delle foreste e dalla modifica dei modi di uso del suolo.