ll divario delle emissioni al 2020 è la differenza tra i livelli di emissione nel 2020 in linea con il conseguimento degli obiettivi climatici ed i livelli attesi in quell’anno se gli impegni nazionali sono soddisfatti. Insomma, è il famoso “mare tra il dire e il fare”. Poiché’ diventa sempre meno probabile che questo divario delle emissioni sarà colmato entro il 2020, si avrà bisogno di metodi più radicali, costosi e scomodi per contenere l’aumento di 2°C della temperatura globale. Se questo divario non verrà ugualmente colmato, molte possibilità di contenere l’aumento climatico saranno perse definitivamente. L’accordo di Copenaghen ha invitato le parti dell’UNFCCC a presentare impegni volontari di riduzione delle emissioni per l’anno 2020. A oggi, 32 nazioni rispondono a questo impegno. Impegni di riduzione delle emissioni contribuiscono a realizzare l’obiettivo dell’UNFCCC di limitare l’aumento della temperatura media globale a 2 ° C rispetto ai livelli pre-industriali . Ma gli impegni per il 2020 sono sufficienti per mantenere il mondo sulla strada giusta per soddisfare l’obiettivo dei 2 °C ? O ci sarà un divario tra ambizione e realtà?
Dal 2010, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente ha convocato scienziati di tutto il mondo per rispondere a queste due domande . Il rapporto presentato di recente a Berlino e disponibile anche nella sezione Approfondimenti di questo sito ( QUI ) rappresenta il quarto aggiornamento del cosiddetto Emissions Gap Report . Si mette in evidenza che esiste un gap e suggerisce opzioni per colmarle. Il rapporto presenta le più recenti stime del gap di emissioni nel 2020 e fornisce informazioni abbondanti su :
- i livelli attuali ( 2010) e proiettati delle emissioni globali di gas a effetto serra, sia in assenza di politiche complementari e coerenti con l’attuazione degli impegni nazionale pegno
- le implicazioni di iniziare a ridurre le emissioni a partire da ora o nei prossimi decenni;
- politiche di sviluppo agricolo che possono aiutare ad aumentare la produttività, ridurre l’uso di fertilizzanti e a portare altri benefici , riducendo al contempo le emissioni di gas serra;
- iniziative di cooperazione internazionale che, pur potenzialmente in sovrapposizione con gli impegni presi, possono integrarli e aiutare a colmare il divario delle emissioni.
Il rapporto e’ disponibile QUI