Il Freddo e il Vino

Freddo e caldo “naturali” in una azienda vitivinicola austriaca

Tempo di feste, tempo di brindisi…e che si brindi al nuovo anno con un buon vino, come auspicio per un anno di “qualità”, al lavoro come in famiglia e con gli amici. Ma per produrlo, il buon vino, il controllo della temperatura è fondamentale: ci vuole alta (17-18°C) per la fermentazione e bassa (sotto i 10°C) per la conservazione in cantina. Per il raffreddamento vengono spesso utilizzati chiller che tradizionalmente utilizzano un refrigerante sintetico e molta energia elettrica. Johannes Peitler – produttore di vino in Stiria, Austria – ha scelto un’altra via. L’impianto di refrigerazione della sua azienda (6 ettari e 30.000 bottiglie/anno) è tutto naturale. Il freddo per le botti arriva tramite scambiatori di calore collegati ad una salamoia, raffreddata tramite un processo di assorbimento (“freddo dal caldo”). Il calore necessario per la macchina ad assorbimento arriva da un impianto termico solare posto sul tetto. Qualora il sole non si faccia vedere per più giorni interviene un piccolo impianto a  biomasse (legno di propria produzione, dal bosco della azienda) per produrre acqua calda.  La macchina ad assorbimento funziona ad ammoniaca, per cui le emissioni dirette sono nulle. L’energia elettrica le arriva da un piccolo impianto fotovoltaico anch’esso sul tetto dell’azienda. Insomma, un ottimo vino, almeno dal punto di vista energetico.

Dati tecnici:

  • Collettori solare termico: 100,8 m2
  • Impianto a Biomassa: 40 kW
  • Accumulo acqua calda: 2×2000 litri
  • Macchina ad assorbimento NH3/H2O: 10 kW
  • Accumulo salamoia: 500 litri
  • Impianto dotato di torri di raffreddamento
  • Telecontrollo