Secondo quanto riportato dal media europeo European Voice il deputato verde olandese Bas Eickhout , che sta conducendo le trattative per il Parlamento sulla questione dei gas fluorurati, ha detto alla fine di settimana scorsa: “C’è ancora un enorme divario tra le varie posizioni . Se considero il mandato ufficiale ora sul tavolo del Consiglio, esso è inaccettabile per il parlamento“. Qualora non si raggiunga un accordo questa settimana, è possibile programmare un altro incontro a tre la prossima settimana o la settimana successiva. Ma la presidenza lituana del Consiglio dei Ministri ha detto che vuole chiudere la questione entro la fine dell’anno. Il disaccordo si basa su due richieste del Parlamento – aggiungere ulteriori divieti a livello sub-settoriale ( soprattutto nel campo della refrigerazione e aria condizionata ) e aggiungere un meccanismo di tariffazione per garantire che i cinque grandi produttori di HFC non facciano un profitto eccezionale dall’assegnazione gratuita di quote per l’uso HFC. La Commissione europea ha proposto un congelamento dal 2015 della quantità massima di gas fluorurati (HFC più dannosi) consentita sul mercato, seguita da una graduale riduzione del loro uso. Secondo questo piano, le aziende riceverebbero un quantitativo di quote gratuite, mentre dovrebbero acquistare altre quote per immettere oltre questo quantitativo.
Gli Stati Membri vogliono un approccio più indulgente rispetto a quello proposto dalla Commissione, con una tabella di marcia più lenta e le esenzioni per alcuni HFC. Tuttavia, la rivista inglese RAC riporta un intervento del consulente britannico Ray Gluckman che afferma che posporre le decisioni fino a dopo Natale potrebbe significare un rischio reale che l’entrata in vigore del regolamento possa essere posposta persino di due anni. Il ritardo di due anni si verificherebbe perché il Parlamento europeo si scioglie il prossimo anno, causando così uno stallo nel passaggio della normativa a legislazione completa.
Il principale punto di disaccordo sembra essere la gamma dei divieti proposti che il Consiglio ritiene troppo severi per le industrie nazionali. Al contrario il Parlamento ritiene i divieti come elementi chiave nella ricerca per ridurre le emissioni, un modo economicamente efficace per guidare il cambiamento. Certo è che siamo ad un punto cruciale per il settore, il cui destino nei prossimi anni dipende da ciò che accadrà nei prossimi giorni.