Una coalizione di attivisti europei ha lanciato un appello urgente ai propri governi per sostenere misure ambiziose per ridurre le emissioni di HFC.

Se non ora, quando?

Il recente tifone delle Filippine, uno dei piu’ violenti mai registrati. (courtesy: Washington Post)

In una lettera ai ministri europei un gruppo di 11 organizzazioni, tra cui la Environmental Investigation Agency (EIA), l’European Environmental Bureau (EEB), Greenpeace e il WWF, hanno sollecitato le Autorità a sostenere una riduzione più veloce delle quantità di HFC immesse sul mercato e a sostenere  divieti nell’uso in segmenti dove le alternative sono disponibili. I Rappresentanti degli Stati Europei si stanno, infatti, incontrando per decidere le proprie posizioni di fronte al Parlamento e alla Commissione sulla questione del regolamento dei gas fluorurati.

C’è un pericolo reale che le misure siano troppo blande” – dice Clare Perry, a capo della campagna EIA sul clima – „in questo caso non ci sarebbe pressione alcuna a cambiare e sarebbe un business as usual per chi inquina. Abbiamo bisogno di misure più stringenti, supportate da divieti in  aree e segmenti che non hanno più bisogno di ricorrere agli HFC. Alla luce die tristi risultati di Varsavia è ancor più importante che l’Europa prenda posizioni concrete e chiare per ridurre il proprio bagaglio di emissioni”. Ed è ora il momento di agire: ora che il trialogo tra Parlamento, Commissione e Consiglio europeo è al via. Mentre una proposta iniziale prevedeva divieti nell’uso degli HFC in un certo numero di settori, inclusa la refrigerazione commerciale, alcuni Stati membri stanno cercando di annacquare tali proposte.

Questa lettera presentata ai Ministri europei arriva in concomitanza con un altro messaggio firmato dal Gruppo “Refrigerants, Naturally!”, di cui fanno parte Coca-Cola, PepsiCo e Unilever con Greenpeace, nel quale si invitano i governi ad instaurare misure più ambiziose nel regolamento in revisione.