Come salvare capra e cavoli

Tabella tratta da “I GAS REFRIGERANTI IN ITALIA, STATO DELL’ARTE E PROPOSTE” rapporto di Legambiente, 2013

Secondo quanto pubblicato da EEA  – European Environment Agency – le emissioni dovute agli HFC in Europa nel periodo 2000/2010 sarebbero aumentate del 73% ma in modo molto diverso nei diversi Stati membri. L’Italia si pone purtroppo tra i maggiori emettitori, con un aumento del 341%, seguita dalla Francia con un aumento del 139%. Altri stati hanno emissioni molto minori. La cosa interessante è notare come a questi aumenti di emissioni dovuti agli HFC, corrispondano diminuzioni delle emissioni totali di gas serra e del gas CO2. Quindi, le emissioni di gas serra totali diminuiscono, ma quelle di HFC aumentano. Questo fatto dovrebbe dare da pensare a chi lamenta che il settore della refrigerazione ha giĂ  fatto tanto per migliorare la propria sostenibilitĂ  e che, in fin dei conti, gli HFC rappresentano solo il 2% delle emissioni totali di gas serra. Tutto vero, ma essi stanno aumentando e hanno un GWP in alcuni casi molto elevato. Che questo sia un punto debole del settore è fuor discussione. Che il settore debba intraprendere qualcosa in questo direzione, anche. Rimane da capire come e con quale strategia si possa tenere in barca il maggior numero di persone ed aziende possibile, soggetti che oggi sono parte di un settore in cui l’Italia è leader. Un’altra riflessione che nasce da questi dati è che mentre le diminuzioni dei gas serra e della CO2 sono dovute alla applicazione di misure adeguate, l’aumento degli HFC indica che o non sono state applicate misure o che queste non sono adeguate all’obiettivo, divenendo quindi un motivo per il legislatore per ripensare i regolamenti, cosa che appunto sta accadendo anche in questi giorni.