Cose di casa nostra

In occasione dell’incontro ministeriale „Amici dell’Industria“ del 23 ottobre a Parigi, alcuni Ministri europei hanno presentato dichiarazione congiunta in cui si afferma, tra l’altro, che : „La Commissione dovrebbe esaminare il gap di competitività tra l’Europa e le economie più avanzate, gap che è dovuto a disparità sia nei prezzi dell’energia che all’impegno a  ridurre la CO2 e produrre energie rinnovabili“. Che i prezzi dell’energia siano (soprattutto in Italia) elevati è cosa nota. Lo sanno bene le PMI, nostrane che pagano il 47% in più rispetto alla media dei colleghi in Europa e lo si descrive bene in un recente studio a cura della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile  dal titolo „Dossier 2013: i costi  dell’energia in Italia“, una lettura consigliata per tutti (QUI disponibile) Dalla dichiarazione però sembra che la decarbonizzazione e le energie rinnovabili siano colpevoli non solo del (supposto) gap di competitività, ma anche del prezzo alto dell’energia. I Ministri dimenticano però che il prezzo dell’energia in Europa come in Italia è in buona parte determinato dall’altalenante prezzo dei combustibili fossili, in continua salita ormai da anni e si dimentica anche che decarbonizzazione ed energie rinnovabili hanno portato – laddove sono state fatti piani di sviluppo coerenti, intelligenti e lungimiranti – alla creazione di posti di lavoro, di competenze e di crescita economica. Esempio in testa: la Germania che con la sua politica mirata e chiara verso una economia rinnovabile e decarbonizzata è riuscita a creare  380mila posti di lavoro nel settore rinnovabile (dato 2012) e la cui politica per la transizione energetica verso le energie pulite ha prodotto un aumento del PIL di oltre 2 punti percentuali rispetto ad uno scenario business as usual. Una visione, dunque, quella dei nove Ministri europei autori di questa dichiarazione congiunta, un poco parziale e non del tutto corretta. Tra i nove ministri firmatari: anche il ministro dello Sviluppo Economico Zanonato…. Cose di casa nostra!

QUI il testo (in Francese e in Inglese) della Dichiarazione congiunta