Il nuovo fiore all’occhiello del Gruppo Rewe in Austria si chiama “Eco Billa”: 700 m2 di superficie di vendita che raggiungono un risparmio energetico del 45% rispetto a filiali tradizionali. Con questa nuova sede, il gruppo Rewe ha mosso ulteriori passi verso i propri obiettivi di sostenibilità: ridurre le emissioni di CO2 del 30% rispetto al 2006 entro il 2015 e arrivare, prima o poi, all’edificio a consumo energetico zero. «Nel 2007 abbiamo aperto a Klosterneuburg, vicino a Vienna, il primo edificio “verde” europeo. Già qui, con misure allora ritenute innovative come il recupero di calore, avevamo raggiunto un risparmio del 34% rispetto a filiali tradizionali. Da allora e stato un continuo sperimentare e oggi con questa filiale siamo quasi ad una riduzione dei consumi energetici del 50%», spiega Peter Breuss, direttore tecnico di REWE International AG.
Il supermercato come un tutt’uno
Una pianificazione moderna degli edifici non può non considerare qualunque edificio come un tutt’uno ovvero come un insieme di interazioni di tutte le sue componenti. In questo modo si raggiungono i migliori risultati di efficienza energetica. Eco-Billa è un ottimo esempio di questo tipo di approccio olistico: il supermercato viene considerato come un tutt’uno dal punto di vista energetico, non come tante singole parti. Qui l’approccio olistico inizia già dalle porte d’ingresso che non solo hanno periodi d’apertura più brevi rispetto a filiali tradizionali, ma sono anche doppie e ad apertura alternata tra di loro, in modo da creare una bussola per proteggere l’interno dalle correnti d’aria. Peter Breuss spiega: «Questa particolare struttura delle porte permette una migliore regolazione della temperatura all’interno del supermercato e riduce al minimo o elimina le escursioni termiche». La corretta pianificazione delle porte d’ingresso, quindi, influenza il clima all’interno dell’area di vendita, l’umidità dell’aria, il benessere di chi vi lavora e dei clienti, la conservazione delle merci, il consumo energetico per il mantenimento delle temperature. Meno escursioni termiche significa non solo un sistema che funziona stabilmente, ma anche una certa prevedibilità dell’energia richiesta, sia per la temperatura ambientale sia anche per la temperatura delle zone sensibili, surgelato e refrigerato.
Recupero di calore
Come in ogni edificio costruito secondo i più moderni concetti, anche qui da Billa caldo e freddo si “parlano”. Il riscaldamento avviene tramite recupero di calore dall’impianto di refrigerazione. L’aria calda ceduta dal condensatore del circuito per le alte temperature viene immessa direttamente nella serpentina del riscaldamento, incorporata nelle piastre di cemento del pavimento a temperatura di circa 27-30°C. Con questo sistema Eco-Billa riesce a coprire il proprio fabbisogno di riscaldamento al 90%. Quel 10% che manca all’appello si produce invertendo la funzione di un compressore dell’impianto di refrigerazione, in modo da farlo funzionare come una pompa di calore. Questo, però, è necessario per pochi giorni all’anno, solo quando la temperatura rimane per più tempo sotto i -5°C. Niente combustibili fossili, dunque, e nemmeno energia di origine nucleare: Eco-Billa utilizza solo energia elettrica da fonti fotovoltaiche o eoliche oppure idroelettriche, di produzione austriaca. Tempo di ammortizzazione di un tale sistema? Sei o sette anni è la stima di Rewe.
Climatizzatori? No, grazie
Anche con temperature esterne di 32-33 °C, la temperatura nell’area di vendita raggiunge al massimo i 23-24°C. Ma in Eco-Billa, come nella maggior parte delle filiali Billa, non vi è nessun impianto di condizionamento. La temperatura dell’area di vendita è mantenuta in estate tramite il recupero del freddo che viene emesso dai banchi refrigerati non coperti e una sua ridistribuzione nel locale. Ammettiamo che in Austria, come in Francia, divenga obbligatorio coprire i mobili refrigerati e surgelati? Simulazioni mostrano che anche in questo caso si dovrebbe riuscire a mantenere una temperatura gradevole, al massimo di un grado superiore a quelle raggiunte ora. Il problema probabilmente sarebbe un altro, ovvero l’aumento di umidità dell’aria che potrebbe portare ad una più veloce formazione di brina sugli evaporatori ed un maggiore bisogno di sbrinamento, ma anche qui si stanno sperimentando sistemi per poter ovviare al problema nel modo più efficiente possibile.
Refrigerazione: scelta ibrida
E veniamo all’impianto di refrigerazione, uno dei punti più dolenti nel bilancio energetico di un supermercato. Stime di diverse associazioni indipendenti indicano la refrigerazione come responsabile fino al 50% del fabbisogno di energia elettrica del supermercato. Per questo un qualunque discorso di efficienza energetica in un supermercato, deve avere un capitolo sulla refrigerazione. La soluzione scelta da Rewe per il suo Eco-Billa è un impianto ibrido: CO2 per le basse temperature e Opteon™ XP10 di DuPont per le alte. O almeno questa è la teoria, perché al momento della nostra visita al supermercato e della stesura di questo articolo (luglio 2012) di XP10 non vi è ombra sul mercato. Quindi Billa funziona ancora a CO2 e R134a che ha un GWP di 1430. Non appena il nuovo refrigerante sarà disponibile, Eco-Billa partirà come stazione test per DuPont e per il nuovo refrigerante che pare sia un sostituto non problematico per l’R134a. Certo, si tratta di un passo in più verso la sostenibilità rispetto alle filiali tradizionali. Queste, infatti, funzionano ancora a R404a che non solo sta divenendo particolarmente costoso, ma è anche uno dei refrigeranti che presenta uno dei maggiori GWP (3922). Considerando che le perdite di refrigerante nella refrigerazione commerciale raggiungono anche valori del 20% annuo, si capisce quale impatto possa avere la scelta del liquido frigorigeno. Rewe non si è però avventurata nel mondo della CO2 transcritica, perché – questo il parere del Gruppo – i costi di investimento per un tale impianto sarebbero ancora troppo elevati e la tecnologia non avrebbe ancora dimostrato la maturità necessaria in quanto ad efficienza energetica, nemmeno alle condizioni climatiche di Vienna. Stupisce un poco tale affermazione, visto che anche in Svizzera si stanno installando numerosi impianti a CO2 transcritica e che l’ “equatore” di temperatura alla quale il transcritico diminuirebbe la sua efficienza è stato posto dagli specialisti quasi unanimemente intorno a Milano. A dire il vero Rewe non sembra convinta nemmeno del risparmio energetico del subcritico in piccoli supermercati come questo Billa, ma la CO2 è indispensabile per abbassare la propria impronta carbonica: «In questo contesto le emissioni di refrigerante sono fondamentali e l’introduzione del refrigerante CO2 è un contributo fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi di riduzione delle emissioni del 30% entro il 2015»
spiega Peter Breuss. Sui tempi medi, dunque, la CO2 in cascata è per Rewe la soluzione migliore sul mercato: essa è assolutamente semplice nella gestione dell’impianto, riduce l’impronta carbonica, i prezzi del refrigerante sono contenuti. Questi i vantaggi che Rewe vede per ora nel sistema subcritico. Inoltre un impianto in cascata non richiede particolari cambiamenti di sistema come invece sarebbe per il transcritico.
L’impianto di refrigerazione presenta anche altre caratteristiche che lo rendono meno impattante dal punto di vista ambientale e più efficiente dal punto di vista energetico:
- I cavi elettrici sono tutti senza gas fluorurati
- Il sistema è regolato anche in base a dati meteorologici altamente affidabili, cosa che permette tra l’altro anche di regolare adeguatamente la temperatura del refrigerante;
- Il condensatore ha un volume di tubatura circa il 70% inferiore a condensatori standard e possiede un sistema di commutazione elettronica con regolatore di velocità che regola automaticamente la quantità di aria e quindi riduce il consumo di corrente del ventilatore stesso
- Il consumo energetico e il carico di calore dell‘impianto sono costantemente monitorati, cosi anche come l’efficienza di ciascun componente dell‘impianto di refrigerazione.
Eco-Billa – Scheda tecnica
Area totale di vendita | 700 m2 |
Mobilio refrigerato | 90 metri lineari |
Magazzino refrigerato | 45 m2 |
Superficie surgelata | 30 m2 (area display) |
Superficie mobilio refrigerato | 107 m2 (area display) |
Costo totale Eco-Billa | 2,6 milioni € |
Impianto refrigerazione | |
Start up | Dicembre 2011 |
Tipo e Potenza | 90kW in cascata CO2/XP10 (o R134a) |
Costo | 18.000€ |
Carica frigorigena | 120 Kg 134a e 45 Kg CO2 |
Compressori | 7, marchio Bitzer (Ecoline per l’R134a) |