LIFEFRONT: revisione degli standard faciliterebbe la refrigerazione a idrocarburi

lifefrontÈ appena stato pubblicato un rapporto dal titolo “Impact of standard on hydrocarbon refrigerants in Europe” nel contesto di LIFE Front, un progetto di ricerca europeo che si pone come obiettivo quello di analizzare le barriere all’utilizzo degli idrocarburo (HC) come refrigeranti e proporre vie per superarle. Per le applicazioni di refrigerazione, condizionamento dell’aria e pompe di calore (RACHP), gli idrocarburi rappresentano un’alternativa agli HFC, a basse emissioni di carbonio. Il regolamento sui gas fluorurati (UE) n. 517/2017 richiede una riduzione degli HFC di oltre 2/3 entro il 2030 e, in questo contesto, il mercato delle apparecchiature a base di idrocarburi dovrebbe registrare una crescita vivace nei prossimi anni.

Tuttavia, oggi gli standard di sicurezza esistenti limitano il carico di refrigerante e le dimensioni degli apparecchi per i principali refrigeranti infiammabili. Questo, a sua volta, limita le applicazioni possibili perché circoscrive la capacità dei sistemi di fornire la capacità di raffreddamento desiderata.

Sono state esplorate diverse misure di mitigazione del rischio per affrontare gli ostacoli identificati ai refrigeranti infiammabili e poter aumentare così la carica di refrigerante consentita. Ad esempio, migliorare la tenuta del sistema aumentare i sistemi di controllo delle perdite, aggiungere sistemi di flusso integrato, migliorare il design sono alcune delle soluzioni possibili.

Oggi è in corso una revisione degli standard di sicurezza IEC 60335-2-89(refrigerazione commerciale) e IEC 60335-2-40(climatizzazione e pompe di calore) che si riferiscono ai limiti delle dimensioni di carica dei refrigeranti A3. Nel caso di IEC 60335-2-40, una proposta per aumentare la carica consentita dei refrigeranti A3 e le misure di mitigazione è attualmente in fase di stesura del comitato e uno standard rivisto è previsto per il periodo 2019-2022. La revisione dei limiti di dimensione della carica per gli idrocarburi nella refrigerazione commerciale sta invece progredendo a un ritmo più veloce e una norma rivista che potrebbe aumentare il limite di carica per il propano a 500 g (dagli attuali 150 g) dovrebbe essere pubblicata all’inizio del 2019 a meno di ritardi imprevisti nel processo.

Gli sforzi per rivedere i limiti attuali delle dimensioni delle cariche per i refrigeranti infiammabili sono in corso in diversi standard europei e internazionali relativi al settore della refrigerazione, della climatizzazione e della pompa di calore (RACHP). Tuttavia, il processo è lungo e le scadenze per la revisione non sono chiare nella maggior parte dei casi. Lo sviluppo dei requisiti è in generale molto più avanzato per i refrigeranti A2L rispetto ai refrigeranti A3 (idrocarburi).

Mentre sono in corso le discussioni su diverse questioni relative ai refrigeranti A3 all’interno delle norme di gruppo EN 378 e ISO 5149 (ad esempio un limite di carica migliorato per gli idrocarburi in impianti posti sotto il livello del suolo), non esiste attualmente un calendario preciso per la pubblicazione degli standard rivisti.

Sicuramente un aumento della carica e adeguamento degli standard di sicurezza favorirebbe l’utilizzo di questi refrigeranti. Infatti, i problemi di sicurezza e le attuali limitazioni sulle dimensioni delle cariche sono stati considerati gli ostacoli più importanti a una più ampia diffusione di refrigeranti di idrocarburi i cui driver principali sono il basso impatto ambientale(emissioni dirette e indirette), seguito dal rispetto della legislazione attuale e futura.

Per quanto riguarda l’attuale dimensione del mercato delle apparecchiature a base di idrocarburi, l’analisi condotta in LifeFront ha svelato che esiste un numero limitato di produttori che producono una quota significativa di prodotti che utilizzano questi refrigeranti naturali. Considerando i tre ambiti principali di applicazione degli HC  – pompe di calore, commerciale e condizionamento – il numero degli espositori ad HC nel mondo sembra aggirarsi sui 2,5 milioni. Più di 200.000 sono le pompe di calorein Europa e un numero simile sono gli apparecchi per il condizionamento che utilizzano solo HC in Europa.  Tuttavia si crede che il propano vedrà a breve un incremento del numero di unità portatili AC .

Oltre la metà delle aziende intervistate dal progetto LifeFront ha dichiarato di lavorare già con gli idrocarburi in una certa misura. Tra quelli che non offrono ancora o utilizzano prodotti con idrocarburi, oltre il 50% prevede di iniziare in futuro, mentre circa il 30% è indeciso. Più di due terzi di quelli che inizieranno a lavorare con gli idrocarburi prevedono di farlo entro il 2020. Questa constatazione dimostra che l’industria anticipa i divieti e i crescenti prezzi degli HFC ai sensi del regolamento sui gas fluorurati, ma si aspetta anche che gli standard industriali consentano questa transizione entro 2 anni.

Analizzando l’impatto degli attuali standard sulla disponibilità e l’adozione di attrezzature basate su idrocarburi, è emerso che i limiti attuali stabiliti negli standard limitano e ostacolano lo sviluppo della tecnologia degli idrocarburi. Un gran numero di aziende ha ammesso che maggiori cariche faciliterebbero l’espansione del loro mercato; altri semplicemente non sono ancora sul mercato perché i loro prodotti richiederebbero carche maggiori rispetto a quelle attualmente consentite. Nella refrigerazione commerciale, oltre il 62% degli intervistati ha indicato di fabbricare apparecchiature con più circuiti di refrigerazione come via per superare la barriera del limite della carica nelle applicazioni più grandi. Consentire un maggior carico di refrigerante di idrocarburi in un singolo circuito di refrigerazione secondo gli standard industriali potrebbe quindi avere un impatto profondo sul costo e sulla disponibilità di queste unità.