UN Climate Change: rapporto 2017

Il gruppo per il Cambiamento climatico delle Nazioni Unite ha presentato il suo primo rapporto annuale, illustrando i risultati chiave del 2017 e indicando il futuro del processo di cambiamento climatico.

«Il cambiamento climatico è la più grande minaccia per la vita, la sicurezza e la prosperità sulla Terra» ha dichiarato il segretario esecutivo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Patricia Espinosa. «Questo rapporto annuale mostra come le Nazioni Unite stiano facendo tutto il possibile per sostenere, incoraggiare e sviluppare la risposta globale ai cambiamenti climatici».

La relazione copre molte aree di lavoro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2017, ad esempio la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, il Protocollo di Kyoto e l’Accordo di Parigi, nonché i loro organi, le disposizioni istituzionali, gli organi e il segretariato.

Ad esempio, alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP23) presieduta dalle Figi lo scorso novembre, quasi 30.000 persone di tutti i livelli si sono riunite a Bonn, in Germania, per guidare l’azione sui cambiamenti climatici. La conferenza ha visto impegni finanziari pari a quasi 1 miliardo di dollari per affrontare i cambiamenti climatici.

I governi hanno preso decisioni chiave, tra cui il primo piano d’azione sul genere, una piattaforma per le popolazioni indigene e le comunità locali e un accordo sull’agricoltura.

Nel corso del 2017, il cambiamento climatico delle Nazioni Unite ha continuato a svolgere i suoi compiti principali: sostenere il processo intergovernativo, portare trasparenza agli impegni climatici, sostenere le parti nella costruzione della resilienza e dell’adattamento ai cambiamenti climatici, facilitare la mobilitazione della finanza e la diffusione della tecnologia e promuovere la cooperazione con parti interessate non appartenenti al partito per realizzare il potenziale dell’accordo di Parigi.

La relazione analizza anche le prospettive per l’anno a venire. Ed è disponibile QUI in inglese