MCE 2018: le novità nel “freddo” parlano di CO2 e di innovazione

In mostra a MCE tante novità dalle aziende della refrigerazione,  con uno spazio sempre maggiore per soluzioni a CO2 ma anche a innovazioni tecnologiche interessanti

La tecnologia è in bella mostra a MCE. Nei padiglioni dedicati alla refrigerazione le novità non mancano. Eccone giusto alcune d’esempio.

VIP AIR

Alberto Paolo Vergani, coordinatore e sales manager VIP Air

Per l’azienda italiana, la novità è rappresentata da EM45-SN, sensore e PID controller per la gestione della pressione e della temperatura dei ventilatori generalmente utilizzati per il condizionamento. «Con questo controller noi settiamo il parametro che il cliente vuole regolare – pressione o temperatura – leggendoli entrambi in contemporanea e dando mediante un’uscita 0-10 V il valore di tensione al quale deve lavorare il ventilatore, ovvero andiamo a regolare la sua velocità in funzione della temperatura della pressione richiesta», spiega Alberto Paolo Vergani, coordinatore e sales manager VIP Air. Sono soluzioni impiegabili anche per la refrigerazione: «potrebbe trovare applicazione qualora vi siano delle celle frigorifere dove si voglia mantenere una temperatura al di sotto di una certa soglia. Nel momento in cui i gradi centigradi aumentassero riceve un imput maggiore in modo tale da incrementare la velocità di rotazione, andando così a refrigerare maggiormente la zona interessata agendo unicamente su questo parametro». La novità è legata proprio alla tecnologia utilizzata: «si tratta di un sensore sofisticato che impiega, come detto, un PID controller che gestisce le azioni da svolgere in futuro conoscendo il passato, verificando ciò che è successo istante per istante negli attimi antecedenti l’intervento, analizzando il trend e variando in base ai parametri in base a ciò che è accaduto in precedenza, dando una risposta istantanea. È proprio questa la vera novità: sul mercato di gestione PID non ne esistono sul mercato; oltretutto la nostra soluzione ha la possibilità di essere connessa in remoto tramite l’interfaccia RS485». Quindi, oltre ai classici comandi che l’installatore trova a bordo macchina sui quali può settare i parametri di funzionamento, può interfacciare il sensore con un cavo ethernet e controllare il setting dei valori tramite PC, una funzione ideale nel caso si abbiano delle control room remote e si vogliano comunque verificare il setting dei ventilatori.

Luca Alinovi, Frascold

FRASCOLD

C’è molto spazio a soluzioni sempre più su misura in termini di anidride carbonica in casa Frascold. «Abbiamo esteso la nostra gamma CO2 ai compressori transcritici fino ai compressori bicilindrici, in modo da installarli su piccole unità RAC o condensate ad aria», illustra il marketing manager Luca Alinovi. Anche in tema di refrigeranti naturali si è anche ampliata la gamma dei compressori ATEX a idrocarburi per continuare ad avere una offerta anche in termini di compressori vite e a pistoni, andando da 4 a 1085 metri cubi di portata. Le novità non si fermano qui: come anteprima assoluta vi è l’introduzione di un compressore two stage CO2 a 4 cilindri.

DENALINE

Ragionare su impianti a CO2 implica poter contare su componenti espressamente dedicati. Da qui la scelta di Denaline che ha puntato decisa alla CO2 e questa è la novità caratterizzante la sua presenza a MCE. Un passaggio che implica dei cambiamenti significativi, spiega Alberta Avanzini, general manager: «bisogna cambiare la tipologia dei materiali, le loro resistenze e gli spessori». Denaline lavora pressoché in maniera esclusiva su indicazione del cliente e le sue esigenze specifiche. Da lì parte la progettazione interna in base alle caratteristiche, alle pressioni, alle temperature che possono arrivare a -40° C». un lavoro, quello di Denaline, gestito totalmente in azienda.

ZIEHL-ABEGG

C’è chi guarda alla natura anche prendendone spunto per un’innovazione tecnologica. È il caso di Ziehl-Abegg con ZA bluefin. Ce ne parla l’ingegner Gianluca Rocco: «Si tratta di una girante in acciaio presentata sì due anni fa, ma in MCE 2018 si trova la gamma completa a partire dal diametro 710 fino alla taglia 1120. Il campo d’azione è quello delle Unità Trattamento Aria, sviluppando alte pressioni. Si presenta come la degna sostituta della precedente versione, ma con una miglioria significativa in termini aerodinamici e quindi di efficienza, da 2 a 5% in più rispetto alla versione precedente. Tale miglioramento è dato dal profilo aerodinamico delle pale, il cui profilo a 3 D si ispira, nella superficie alare, al profilo delle pinne della balenottera, proseguendo così la nostra volontà di prendere spunto dalla natura per i nostri miglioramenti in campo aerodinamico».

Per soddisfare le esigenze della refrigerazione come entra in gioco questa girante? «Prevalentemente pensata per l’UTA, per cui è stata pensata, ma possono esserci altre applicazioni come macchine canalizzate come chiller su cui è possibile montare una di queste giranti mossa da un motore adatto» diventando così possibile un abbinamento ideale anche per fare “freddo”. In ogni caso la versatilità di queste giranti è ampia, potendo essere abbinate a un motore AC come anche a un motore a magneti permanenti (la soluzione che offre la migliore resa in termini di efficienza).