Gas fluorurati: le incertezze che pesano sul “freddo”

GUIDO Pesaro, CNA Installazione Impianti

Guido Pesaro di CNA, enumera i problemi che pesano sulla refrigerazione in tema gas fluorurati: aumento dei prezzi, mancanza di controlli e incertezza legislativa. E si fatica a trovare soluzioni.

«A mio avviso la speculazione c’è sull’aumento spropositato dei prezzi e un’azione di cartello non la escluderei a priori». Guido Pesaro, Responsabile CNA Installazione Impianti, sottolinea quello che è uno dei problemi più sentiti dal settore della refrigerazione: l’aumento spropositato dei prezzi. Una situazione segnalata da CNA all’Autorità Garante sulla concorrenza, ma che non accenna a mutare, non solo in Italia ma anche a livello internazionale.

ZZ: Quali sono i problemi più urgenti in tema di gas fluorurati?

GP: La prima riguarda proprio l’aumento abnorme dei prezzi, spropositato e non motivato dalla legge della domanda e dell’offerta. È vero che c’è il ritiro dal mercato di una serie di prodotti e la necessità di colmare la domanda, ma non è giustificabile l’aumento fino a 6-8 volte superiore. Tutto questo ha comportato una serie di problemi per le imprese, in particolare sui contratti già sottoscritti in precedenza. Il vero problema rilevato è la totale mancanza di controlli. Oggi su web si possono acquistare bombolette di F-GAS senza che sia impedito o richiesto un documento che attesti le competenze necessarie per gestirli. Impedire la vendita ai canali di e-commerce è praticamente impossibile.

ZZ: CNA come si è mossa per cercare di arginare la situazione?

GP: Abbiamo fatto una segnalazione all’Autorità Garante sulla Concorrenza che ha aperto l’istruttoria. Ora attendiamo di vedere quali saranno le decisioni che verranno prese. Ma ci vorrà ancora un po’ di tempo perché possa intervenire su un aspetto complesso e delicato, che non ha mai goduto della dovuta attenzione mediatica.

ZZ: La mancanza di attuazione del decreto F-GAS che problema pone?

GP: Come CNA ci sembra assurdo che non sia ancora stato emanato il nuovo decreto. Doveva essere emanato a fine 2016 e così oggi siamo in pre procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea. Nel frattempo si ipotizzano novità prossime: infatti, siamo stati convocati da Accredia per discutere di schemi di accreditamento per il nuovo decreto, quindi c’è il “sentore” di una sua emanazione a breve. Stiamo monitorando costantemente la situazione a livello istituzionale. Tuttavia l’incertezza legislativa permane, insieme alla mancanza di controlli.

ZZ: Come reagiscono le imprese a questa situazione?

GP: Un fattore che ci ha sorpreso è che le aziende stiano dando prova di una crescente sensibilizzazione sul tema dell’accreditamento e continuino a iscriversi al registro e a certificarsi. L’ultimo dato da noi rilevato, grazie a Ecocert e Unioncamere, confermerebbe che il 50% delle aziende siano certificate rispetto a quelle iscritte al registro. Secondo noi è un risultato notevole, tenendo conto che si tratta di circa 26mila imprese. Un trend analogo lo stiamo registrando anche nel numero di persone iscritte al registro F-Gas: circa 83mila e poco meno di 61mila in possesso del patentino. In questo caso la percentuale si alza al 76%. Sul nuovo decreto, in arrivo, avevamo salutato con favore il diverso atteggiamento posto dal Ministero dell’Ambiente in occasione del primo, emanato senza alcun confronto con le associazioni di categoria. Con il nuovo disposto legislativo il dicastero ha inteso inaugurare una stagione diversa, indicendo una prima riunione in cui ci è stata sottoposta una bozza aperta alle considerazioni di ogni associazione, in attesa poi di una seconda riunione. L’appuntamento successivo non c’è mai stato; nel frattempo abbiamo lavorato in maniera quanto più univoca e condivisa possibile con le altre associazioni e abbiamo inviato le considerazioni, ma a oggi non abbiamo idea se siano state recepite o meno. Da quanto abbiamo potuto notare dagli schemi di accreditamento sottoposti da Accredia qualche novità ci dovrebbe essere. Attendiamo però di vedere il testo definitivo.

ZZ: A fronte di questa situazione, quali sono le azioni possibili da parte di CNA per segnalare il problema prezzi gas fluorurati?

GP: Purtroppo, non avendo ancora un testo definitivo su cui ragionare, quello che abbiamo potuto fare, ovvero la segnalazione all’Authority, lo abbiamo già fatto.

ZZ: Il Regolamento F-GAS è un vincolo o un’opportunità in questo contesto?

GP: A oggi non ci sono ancora reali alternative nel senso di una disponibilità alternativa. Forse sarebbe stato meglio un passaggio più graduale verso refrigeranti a basso GWP, anche se non credo avrebbe eliminato il problema della speculazione, che c’è ed è reale. Ribadisco: a qualcuno fa comodo questa situazione.

ZZ: È possibile pensare a un cartello che condiziona il mercato quindi?

GP: Ci sono vari indizi che fanno ipotizzare una situazione di questo genere.