Consumo HFC in Europa – un rapporto

Il consumo UE di idrofluorocarburi (HFC) nel 2016 è stato il più basso in termini di effetto del riscaldamento globale da quando è stato avviato il sistema dei registri nel 2007. È quanto afferma un nuovo rapporto pubblicato a dicembre  dall’Agenzia europea dell’ambiente (European Environment Agency – EEA).

Anche il consumo di HFC dello scorso anno (2015) era già del 14% inferiore all’obbligo dell’UE per il 2019, ai sensi dell’emendamento Kigali del Protocollo di Montreal. L’emendamento Kigali, concordato l’anno scorso, ha modificato il protocollo di Montreal sulla riduzione della produzione e del consumo di sostanze che riducono lo strato di ozono, per aggiungere gli HFC all’elenco delle sostanze regolamentate.

Secondo il rapporto dell’EEA, la fornitura di gas fluorurati nell’UE, che riflette l’uso effettivo dei gas fluorurati da parte delle industrie dell’UE, è diminuita del 2% in termini di CO2 equivalenti nel 2016, nonostante vi sia stato un aumento del volume totale. Ciò indica un passaggio verso gas più rispettosi del clima – quelli con un potenziale di riscaldamento globale inferiore. Nel 2016 l’immissione sul mercato di HFC in tutta l’UE è stata del 4% inferiore al limite globale delle quote di mercato per quell’anno, a riprova del buon rispetto delle quote.

Principali risultati della relazione dell’AEA (sulla base delle relazioni delle imprese dell’UE nel 2016):

  • Il consumo UE di HFC è stato il più basso da quando è iniziato l’uso dei registri nel 2007 (in equivalenti di CO2);
  • Anche la produzione di gas fluorurati espressi come loro effetto sul riscaldamento globale è diminuita del 2% rispetto al 2015;
  • Mentre le importazioni dell’UE di tutti i gas fluorurati sono aumentate del 2% (CO2-eq), le importazioni di bulk di HFC sono diminuite del 4% (CO2-eq). Le importazioni significativamente più elevate sono state osservate nel 2015 per i gas a riscaldamento globale molto bassi e il trifluoruro di azoto (NF3);
  • Le importazioni di HFC in attrezzature pre-caricate sono aumentate fortemente, poiché gli importatori di tali apparecchiature continuano a registrarsi e riferiscono in anticipo rispetto all’obbligo di ridurre il consumo nell’ambito del sistema delle quote dal 2017 in poi.

QUI il rapporto EEA 2017