One Planet Summit: Carrefour riafferma il suo impegno contro i cambiamenti climatici

Insieme ad altre 90 aziende francesi intervenute al One Planet Summit convocato dal presidente francese Macron, Carrefour ha firmato un nuovo impegno per l’ambiente per il 2018. Tra i punti messi nero su bianco vi è una ulteriore riduzione delle emissioni di CO2 generate in tutti i punti vendita del Marchio del 40% entro il 2025 (rispetto al 2010) e del 70% entro il 2050.

L’Azienda vuole agire su due livelli: le fonti dirette primarie di emissioni di CO2 (energia consumo e uso di refrigeranti) e le fonti indirette – le impronte carboniche delle merci che vende e in particolare del loro trasporto.

L’impegno di Carrefour

Concretamente l’Azienda si propone di agire sui seguenti fronti:

  1. Investire in tecnologie a basse emissioni di CO2 introducendo un prezzo interno per CO2 nei progetti di investimento.
  2. Ridurre il consumo di energia del 30% entro il 2025. Il piano anti-spreco di Carrefour prevede l’installazione di unità di refrigerazione chiuse, l’utilizzo di sistemi di illuminazione a LED, la gestione di contatori intelligenti nei negozi e la condivisione di esempi di buone pratiche. Un nuovo progetto “energy independent store”, in corso di introduzione in Francia, presenterà le tecnologie e le innovazioni più efficaci.
  3. Sviluppare iniziative di produzione di energia rinnovabile che coinvolgano pannelli fotovoltaici nei propri negozi e nei propri centri logistici.
  4. Ridurre le emissioni di CO2 legate al refrigerante del 40% entro il 2025. Dal 2015, Carrefour ha già investito 150 milioni di euro per eliminazione degli idrofluorocarburi, introduzione di nuovi impianti che sono stati testati dal 2009 e utilizzano i fluidi naturali (CO2), generando un freddo più pulito. Questo è un impegno importante preso all’interno del quadro collettivo del Consumer Goods Forum (400 aziende, 70 paesi). Grazie a queste iniziative, Carrefour ha ridotto le sue emissioni di CO2 del 45,3% dal 2010.
  5. Ridurre le emissioni di CO2 generate dalle operazioni di trasporto del 30% entro il 2025. Ciò ha comportato la riduzione delle distanze, l’eliminazione progressiva dei viaggi di ritorno e il riempimento più efficiente degli autocarri. Sono in fase di sviluppo alternative al diesel: attualmente sono in fase di test 6 veicoli ibridi e verrà lanciata una flotta di 200 veicoli alimentati a biometano.

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