Freddo in esplosione

«Se tutti i paesi avessero lo stesso livello di condizionamento dell’aria degli Stati Uniti, il mondo consumerebbe circa 10.000 TW/h all’anno, circa la meta’ dell’elettricità’ prodotta a livello globale nel 2010» (Scientific American) – cliccare per ingrandire

Nel documento pubblicato dall’Università di Birmingham dedicato alla analisi di possibili vie per produrre il freddo in maniera pulita (QUI) si leggono alcuni numeri interessanti che indicano come il freddo stia crescendo a livello globale. Ad esempio:

  • Refrigerazione domestica: la richiesta di apparecchi per la refrigerazione domestica nei paesi in vai di sviluppo sta crescendo velocemente ed è passata , da una penetrazione del 7% nel 1995 al 95% del 2007. La crescita relativa nel consumo elettrico dovuto ai frigoriferi tra il 2005 e il 2030 uguaglia l’intera capacitá di generazione del Belgio e della Bulgaria insieme.
  • In india e Cina il condizionamento è ancora relativamente poco diffuso ma questa situazione sta cambiando velocemente. Mentre nel 1991 in Cina meno dell’1% delle unità abitative possedeva un condizionatore, nel 2003 si era già a quota 62%. La stessa trasformazione è in atto ora in India dove il numero di condizionatori è aumentato da 2 milioni nel 2008 a 5 milioni nel 2011 e si prevede che arriverà a 200 milioni nel 2030. I paesi in via di sviluppo presi nel loro complesso potrebbero veder aumentare di sette volte l’energia utilizzata per il condizionamento entro il 2030 con un conseguente aumento delle emissioni di CO2.
  • L’IPCC afferma che la richiesta globale di energia per il condizionamento crescerà di 33 volte entro il 2100 richiedendo più di 10.000 TWH che equivale circa tutta l’elettricità prodotta a livello globale nel 2010,
  • In Cina il numero dei veicoli condizionati è raddoppiato nel giro di cinque anni e ci si aspetta che raggiunga quota 100 milioni nel 2015. Se la Cina raggiungesse lo stesso numero di veicoli che hanno gli Stati Uniti, comporterebbe un ulteriore consumo di 2,8 milioni di barili di petrolio che è quasi la i 2/3 della produzione cinese.
  • La metà dell’energia consumata dai data center serve per il raffreddamento. Tra il 2007 e il 2013 l’ energia consumata dai data center e quadruplicata e ha raggiunto quota 43 GW. All’attuale ritmo di crescita nel 2030 essi consumeranno un ulteriore 35 GW di energia elettrica

Questi dati – si afferma nel documento – solo ben lontani dall’essere esaustivi e precisi, ma indicano chiaramente la necessità di ricorrere a nuove modalità di produrre freddo, per limitare il consumo di energia elettrica e l’emissione di gas serra.