Inaugurazione Associazione dei Frigoristi di Puglia e Basilicata

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Con il tema ”Per quale futuro”, ha mosso il primo passo a Martano (Lecce) l’Associazione dei Frigoristi di Puglia e Basilicata sotto la guida del neo presidente Luigi Nocera. Una “Associazione senza voce”, per dirla con Nocera, che però intende farsi sentire. «Vogliamo confrontarci con tutte le altre associazioni di categoria e non, che ruotano intorno al nostro mondo, a partire da quella dei Consumatori. Vogliamo creare nuove imprese, creare nuovi posti di lavoro».

L’unione fa la forza – «Occorre unirsi, allargare e fare sentire la nostra presenza, perché oggi essere pochi non ha alcuna rilevanza e noi non vogliamo essere una voce nel deserto», afferma il Presidente alla recente presentazione della associazione.  «Vogliamo proporre qualità, vogliamo essere riconosciuti come professionisti seri, poter rilasciare certificazioni corrette, a partire da quella sui risparmi energetici».

Informazione, innanzitutto – Per raggiungere gli obiettivi, l’informazione è fondamentale e proprio questo è uno degli impegni più importanti che si assume l’associazione. «Vogliamo fare arrivare la nostra voce a Roma attraverso le varie istituzioni presenti sul territorio» ha affermato il neoeletto presidente. Egli ha inoltre sottolineato il valore dell’associazione come sostegno per i soci, che vuole essere «un punto di riferimento imprescindibile per ogni socio». Molto più complesso ed esaustivo l’intervento del segretario dell’associazione, Camillo Gentile. «Iniziamo il nostro percorso partendo dal nostro Sud. Possiamo partecipare anche noi alle gare per grossi appalti come aeroporti, ospedali, cliniche se ci presentiamo come associazione ma questo solo se riusciamo a superare forme arcaiche di lavoro individuale, molto presenti su questo territorio». Infine: «La categoria avrebbe bisogno della politica per difendersi dalle troppo illegalità presenti. (…) Siamo in possesso di un patentino che è garanzia per tutti. Anche se, bisogna muoversi con grande prudenza, chiedete, perché molti regolamenti e norme nazionali si contrappongono agli analoghi strumenti regionali».