ASSEMBLEA ASERCOM: UN NUOVO SCENARIO PER LA TRANSIZIONE DEGLI HFC

Una importante ribalta europea per il lancio dello scenario sulla transizione degli HFC che prevede un contingentamento dei refrigeranti: “cinque sono abbastanza”

Un momento durante l’assemblea annuale di Asercom

Lo scorso 12 e 13 gennaio 2017 si è tenuta a Bruxelles l’assemblea annuale di Asercom (l’Associazione dei costruttori di componenti europei), con la partecipazione di Assofrigoristi che ne è entrata a far parte dallo scorso luglio 2016.

Un incontro che ha visto la partecipazione del “gotha” della refrigerazione europea, con più di 100 persone che hanno assiepato la platea della convention. Invitati anche i presidenti e i direttori di associazioni come EPEE e AREA, con le quali si esercita molto spesso una comune azione di lobby verso la Comunità Europea, così come molti dirigenti delle multinazionali produttrici di refrigeranti.

L’evento è stata l’occasione per lanciare al mercato un importante iniziativa, tesa a cercare di limitare la pressione sulla filiera esercitata dai “chimici”. Asercom ha infatti preannunciato una ferma presa di posizione nei riguardi del possibile scenario di medio termine per i refrigeranti alternativi agli HFC, limitando, per le nuove unità di condensazione, a cinque la quantità di refrigeranti compatibili con le necessità del mercato. Nel caso dell’R404A, si ipotizza di usare in via esclusiva l’R454A, l’R454C, R455A, R457A e R459B. Si tratta di refrigeranti A2L, che dovrebbero soddisfare le esigenze delle applicazioni TN e BT. Per le alternative all’R134A, si è ipotizzato gli R1234yf e R1234ze.

La scelta, a detta del responsabile del gruppo di lavoro, si rende necessaria perché l’eccessivo proliferare di refrigeranti stava portando l’industria ad una esplosione di costi legati ai processi di test delle prestazioni e della certificazione.

Asercom ha anche suggerito, nei casi di retrofit di R404A, di operare con le dovute attenzioni con l’impiego di R542A e R452C (se alla ricerca di un GWP inferiore a 2000), e con l’R449A e R448A se si cercano refrigeranti con GWP inferiore a 1400.

Nel caso di retrofit a R134A, si suggerisce l’R450A (circa 600 di GWP) e l’R513 A.

Tra le varie slide che sono state offerte alla platea, ce n’è stata una che ha mostrato in tutta la sua chiarezza come l’esplosione del numero di refrigeranti sia stata incontenibile e, probabilmente, spropositata. Se nel 2002 vi erano solo tre refrigeranti considerati per la certificazione dei compressori (R404A, R407C e R22), si è arrivati, nel 2015, ad averne ben nove (e non stiamo ad elencarli), salvo poi tornare, su iniziativa delle aziende, a otto nel 2016.

Un appuntamento che si è dimostrato cruciale nella giornata del 13 gennaio è stata la tavola rotonda sulle scelte globali per i nuovi refrigeranti e l’efficienza energetica, moderata dal direttore operativo di Assofrigoristi ing. Marco Masini, che ha visto la partecipazione di Davide Polverini (policy officer UE, per i regolamenti e le direttive sull’Ecodesign), Didier Coulomb (presidente dell’International Institute of Refrigeration), di Thomas Nowak (direttore generale di EHPA, l’associazione europea dei costruttori di pompe di calore), Steven Yurek (presidente dell’associazione dei costruttori americana AHRI), François Heyndricks (delegato dell’associazione dei costruttori francese AFCE), Wolfgang Zaremsky (presidente dell’associazione dei contractor tedesca VDKF) e di Rainer Gross-Kracht (membro del board di Asercom).

Uno sguardo sui problemi della refrigerazione e della climatizzazione a tutto tondo che, considerando le conclusioni derivanti dall’accordo di Kigali, le sfide tecnologiche, le possibili alternative di sistema e le questioni legate alle problematiche quotidiane degli installatori, ha offerto a tutto l’uditorio uno spaccato della realtà, delle prospettive e dei problemi che ancora ci aspettano.

«Per la prima volta abbiamo realizzato una tavola rotonda durante il nostro evento principale dell’anno», ci ha detto Claude Blanc, presidente di Asercom «e desidero ringraziare tutti i partecipanti per la qualità della loro partecipazione, senza dimenticare Marco, il nostro moderatore, che ha trovato il modo di il ritmo ed il tono necessario a supportare l’eccellente platea. Stante l’ottimo riscontro all’iniziativa, vogliamo reiterarla nel 2018».

E continua: «L’assemblea ci è servita come ribalta per lanciare il nostro messaggio sullo scenario per la transiazione dagli HFC. Un importante risultato ottenuto mettendo d’accordo nel comune interesse i più grandi costruttori europei».

La presenza delle associazioni dei contractors in Asercom (Assofrigoristi, Le Snefcca, UBF-ACA e VDKF) ha posto in risalto la necessità di una base installatori formata e capace di supportare l’industria. «Abbiamo sollevato la questione della necessaria “educazione” per la forza lavoro, i frigoristi, che ci consentono di realizzare gli impianti che proponiamo al mercato» ha ammonito Claude Blanc. «In questo senso contiamo molto sull’apporto di Assofrigoristi per attività di informazione, formazione e promozione della qualità dei prodotti che, con sempre maggior convinzione, i nostri soci sottopongono alla certificazione Asercom, capace di garantire il rispetto della normativa Ecodesign (ENTR Lot1)».