La legge di stabilità 2017: le novità per il settore e i rilievi di Assofrigoristi

courtesy: Assofrigoristi
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Assofrigoristi plaude alla parte della nuova legge di bilancio che guarda benevolmente alle imprese riducendo l’onere fiscale e mantenendo in essere il super-ammortamento e, soprattutto, la conferma degli incentivi per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione. «Ciò non di meno, apprendiamo che non vengono inserite in manovra misure strutturali per incentivare l’avvio al lavoro dei giovani», dichiara Gianluca De Giovanni, presidente dell’associazione. «Le nostre imprese sono sempre in difficoltà per la mancanza di personale specializzato e per il conseguente lungo periodo di avviamento alla professione di cui devono farsi carico senza alcun supporto sistemico».

Il giudizio dell’Associazione, in attesa dei numeri definitivi, è abbastanza positivo. «Ci sono luci e ombre e l’incidenza sul nostro settore che viene previsto in forte crescita nei prossimi anni è solo parziale, perché non ci permette ancora di avere sufficienti garanzie per il futuro» dichiara Marco Masini, direttore operativo di Assofrigoristi. «Per affrontare la crescita e il necessario ricambio generazionale occorrerebbe maggiore impegno sul fronte degli incentivi alla formazione e al sostegno all’introduzione dei giovani nelle aziende frigoriste».

I frigoristi sono una speciale categoria caratteristica del nostro Paese e hanno dato origine a molte delle aziende di costruzioni di macchine per la refrigerazione e la climatizzazione che sono diventate leader nel mondo e che in taluni casi oggi, purtroppo, stanno passando di mano verso multinazionali giapponesi, americane e cinesi.

«Gli americani hanno inventato la climatizzazione, ma i frigoristi italiani l’hanno fatta diventare preziosa e pregnante per lo sviluppo della civiltà moderna, per il benessere e per la possibilità di disporre di cibo di qualità e processi industriali eccellenti», conclude De Giovanni. Assofrigoristi attende di conoscere le cifre definitive dopo i passaggi alla Commissione europea e al Parlamento italiano per ulteriori valutazioni.