Come cambia il freddo europeo

DSC_5233Dall’introduzione del nuovo regolamento sulla limitazione dei gas refrigeranti ad alto GWP, l’industria europea sta vivendo tanti cambiamenti, come forse non ne ha mai vissuti. Data la natura del regolamento, l’impatto delle diverse misure cambia a seconda che si parli di refrigerazione, condizionamento, pompe di calore, etc. Ma vi sono alcune tendenze che sono orizzontali, comuni a tutti i settori.

Sicuramente il nuovo regolamento influenzerà in maniera tangibile il costo e la disponibilità dei refrigeranti sintetici ad alto GWP. Già nella prima riduzione del 2016 i maggiori produttori di refrigeranti hanno aumentato i prezzi per alcuni comuni refrigeranti ad alto GWP tra il 10 e il 15%.

Un rapporto della EEA – European Environment Agency – ha indicato che nel 2014 – quindi prima dell’entrata in vigore del regolamento F-gas – le importazioni di HFC in totale sono aumentate del 95% rispetto all’anno precedente, indice che le aziende stavano accumulando quegli HFC che poi sarebbe stati limitati. Per questo non si è ancora sentito il vero impatto della disponibilità di HFC. Ma all’entrata in vigore dei prossimi step di riduzione la mancanza di disponibilità si sentirà molto di più.

Un ulteriore effetto del regolamento F –gas è stato sicuramente l’aumento di aziende che operano nel settore dei refrigeranti naturali. Lo rivela uno studio pubblicato di recente da Shecco secondo cui, se nel 2013 tali aziende erano circa 400, nel 2016 esse sono circa 650. Si tratta di un numero lungi dall’essere esaustivo ma che sicuramente è indicativo di una tendenza, che si evidenzia sia nei paesi del nord Europa che del sud

Secondo lo studio pubblicato di recente da Shecco nel 2016 sono circa 650 le aziende che lavorano alla realizzazione (dalla produzione di componenti all’installazione al service) di impianti a refrigeranti naturali Si tratta di un numero lungi dall’essere esaustivo ma che sicuramente è indicativo di una tendenza, che si evidenzia sia nei paesi del nord Europa che del sud. (Courtesy: Shecco) Cliccare per ingrandire

In Italia per esempio: se secondo Shecco nel 2013 vi erano circa 42 aziende del settore dei componenti e dell’impiantistica della refrigerazione naturali, nel 2016 queste sono quasi raddoppiate (Figura 1).

Un’indagine condotta nell’industria e riportata nello studio in questione e che ha visto partecipare 230 industrie leader nel settore del freddo, indica che il 50% dei partecipanti crede che la riduzione graduale degli HFC sia quella con l’impatto più significativo per allontanarsi dagli HFC ad alto GWP. Nei settori interessati da questo divieto si è avuto negli ultimi 5 anni un maggiore investimento in R&D e la crescita effettiva di tecnologie HFC free.

La refrigerazione commerciale vedrà l’entrata in vigore del divieto di utilizzare refrigeranti con GWP <150 dal 2022. Tutte le aziende interpellate per questo studio hanno indicato una crescita nella disponibilità di apparecchi che utilizzano refrigeranti naturali negli ultimi 5 anni. A conferma di questo trend le applicazioni transcritiche oggi in Europa hanno superato quota 8730 ovvero circa l’8% dei supermercati alimentari europei. Se si pensa che nel mondo i supermercati che usano la CO2 sono circa 11000, si vede come l’Europa sia leader in questa tecnologia.

Il regolamento europeo sui gas fluorurati sta sicuramente cambiando il settore della refrigerazione europea spostandolo verso soluzioni a minor impatto climatico, ma anche a livello globale esso fa sentire i suoi effetti. Per lo stato della California, ad esempio, il regolamento europeo sarebbe “il programma migliore al mondo per ridurre F-gas”. Sicuramente il regolamento Eu mostra come sia effettivamente possibile ridurre l’utilizzo degli HFC.

Tutti i dati riportati sopra si trovano in questo documento