Chillventa 2016: Il simposio EPEE-ASERCOM

Andrea Voigt durante il simposio Asercom-Epee
Andrea Voigt durante il simposio Asercom-Epee

Il 10 ottobre è stato il giorno dei congressi a Chillventa. Parallelamente a quanto già descritto QUI, si è svolto anche il simposio congiunto di EPEE e ASERCOM.

Andrea Voigt (EPEE) che ha moderato il convegno, ha sottolineato il particolare contesto in cui ci troviamo: da una parte la ratifica dell’accordo di Parigi da parte della UE che quindi entrerà in vigore il 4 novembre e finalmente metterà in moto una serie di azioni per contenere le variazioni di temperature globali e dall’altra l’incontro delle Parti del Protocollo di Montreal che in questi giorni a Kigali stanno probabilmente ratificando un accordo per un impegno globale nella riduzione degli HFC. In questo contesto si comprende anche l’importanza data in tutti i convegni di Chillventa al tema dell’efficienza energetica, elemento fondamentale per ridurre le emissioni di gas serra.

Interventi al Simposio EPEE-ASERCOM

Eva Hoss – Direttorato generale Energia, Commissione europea – ha spiegato la strategia per il riscaldamento raffreddamento della Commissione europea. Con questa strategia si riconosce definitivamente il ruolo fondamentale che il caldo il freddo possono svolgere nella riduzione delle emissioni e nell’aumento dell’efficienza energetica. Riscaldamento e raffreddamento insieme rappresentano il 50% dei consumi finali di energia nella UE e questo ha significato ad esempio nel 2012 un consumo di 546 Mtoe. Particolare attenzione si dedica alla „decarbonizzazione“ degli edifici perchè qui vi è ancora molto potenziale non sfruttato per rendere più efficiente il settore. Per l’industria bisogna sviluppare strategie di recupero di cascami sia di calore che di freddo e contemporaneo utilizzo maggiore delle energie rinnovabili. Vanno sfruttate le sinergie ad esempio con il teleriscaldamento e teleraffreddamento, l’accumulo di energia e le reti smart.

Ray Gluckman – Epee – ha presentato il cosiddetto EPEE Gapometer, un progetto che prevede due fasi. In una prima (sviluppata nel 2015) si è messo a punto un tracciato ideale e necessario per poter rispettare le richieste del regolamento F-Gas e si è mirato a creare una buona comprensione di cosa significhino realmente le richieste del regolamento al settore. In una seconda fase (prevista per il periodo 2016-2017) si farà monitoraggio del mercato per vedere fino che punto realmente il regolamento viene attuato e dove eventualmente sono i rischi per un suo mancato rispetto. Gluckman ha evidenziato alcune azioni chiave indispensabili per poter rispettare il regolamento, ovvero:

  • Azioni per impianti nuovi:
    • adottare da subito refrigeranti a basso GWP
    • progettare gli impianti per basse cariche e per minimizzare le perdite
  • Azioni per impianti esistenti:
    • retrofit con refrigeranti basso GWP
    • tenere le perdite sotto controllo

Uso di refrigeranti di recupero da impianti a fine vita o da retrofit di impianti.

Regis Leportier – ASERCOM – ha confermato il messaggio di Gluckman ovvero la necessità di abbandonare gli HFC ad alto GWP e di formare una adeguata expertise per poter usare i nuovi refrigeranti, molti dei quali sono infiammabili. C’è inoltre bisogno di più chiarezza nella legislazione.

Steve Yurek – AHRI – ha presentato il panorama statunitense delle restrizioni nell’uso di gas con alto potenziale GWP e le misure che l’EPA – Environment Protection Agency – sta mettendo in atto a questo proposito, alcune delle quali non sono lontane da quanto afferma il regolamento europeo. EPA sta a poco a poco allargando l’utilizzo dei refrigeranti idrocarburi, anche se vi sono ancora molte restrizioni e barriere soprattutto nelle applicazioni in luoghi aperti e accessibili al pubblico (residenziale, light commercial, pompe di calore). dove oggi i refrigeranti A3 non sono ammessi. Per rimuovere queste barriere gli USA stanno conducendo molta ricerca. AHRI, ad esempio, prende parte ad un progetto con un elevato finanziamento (5,8 milioni $ di fondi federali) per la ricerca sui refrigeranti infiammabile la loro migliore gestione ( QUI )

Marco Buoni – AREA – ha parlato dell’importanza della formazione professionale per acquisire competenze non solo nella gestione dei refrigeranti infiammabili ma anche di quelli che hanno elevate pressioni di lavoro. AREA è molto attiva in questo senso e ha messo a punto sia una serie di manuali che programmi di training online.

Torben Funder-Kristensen – Danfoss – ha parlato degli apparecchi smart e della introduzione di un nuovo raggruppamento di prodotti a livello europeo in quanto Ecodesign, ovvero quello degli apparecchi smart. Cosa sono, che posto occupano nel mercato e cosa possono fare sono tutti temi in discussione ora. (Ne avevamo accennato anche QUI). Per concretizzare il concetto degli apparecchi smart, Funder Kristensen cita la flessibilità nella gestione del supermercato: quali apparecchi la rendono possibile, come intervengono, quali sinergie, etc. Si tratta di un tema a cui stanno lavorando molte associazioni europee del settore, a testimonianza della complessità del tema.

John Gibson – KIMO RHVAC Controls LTD – ha parlato degli invertire di frequenza e di come possono esser usati per una maggiore efficienza energetica. ASERCOM in particolare sta lavorando su questo tema.

Christian Ellwein – Kriwan – ha trattato il tema della sicurezza in rete, dell’elettronica e dell’internet delle cose (Internet of Things), un trend che si sta affermando anche nel settore della refrigerazione. Esse comprendono alcuni degli obiettivi del futuro tra cui, ad esempio, la possibilità di migliorare l’efficienza energetica tramite la comunicazione tra e varie parti del sistema e del sistema con la rete (smart grid) e i singoli apparecchi (smart appliances) .

Wolfgang Zaremski – VDKF – ha portato l’attenzione sulla importanza della sorveglianza di mercato. Nella sua presentazione si è concentrato sull’ecodesign. Un prodotto è conforme con la direttiva ecodesign se rispetta deteminati requisiti di efficienza energetica il che gli permette di ricevere l’etichetta CE. ma le etichette vanno controllate pere essere sicuri che mantenga quel che promettono. La sorveglianza è pero controllata e organizzata a livello nazionale il che crea molte differenze e frammentazione in Europa. Per questo ASERCOM ha sviluppato una propria certificazione per compressori in modo da dotarli di un codice QR per aiutare la autorità di sorveglianza di mercato.

Andrea Voigt – Epee – ha chiuso il simposio sottolineando l’importanza per le industrie del settore di una integrazione e sinergia tra le legislazioni esistenti – ecodesign, efficienza energetica, efficienza degli edifici – dove vi sono molti punti che si sovrappongono. Inoltre ha sottolineato la necessità di concentrarsi, nella definizione di nuovi regolamenti, sul sistema, non più sul singolo prodotto che ha raggiunto in molti casi elevati livelli di ottimizzazione. Infine ha toccato il tema della qualità dell’ambiente indoor,  a suo avviso ancora insufficientemente coperto dalla legislazione.